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martedì 29 marzo 2011

Enyucados

La cucina di Giulia è stata di nuovo assaltata dalla mio obiettivo, questa volta però durante la preparazione di una ricetta che le avevo commissionato io.

Enyucados, piatto tipico del Costa Rica. 
Il Costa Rica è un paese caraibico, caratterizzato da una natura impressionantemente meravigliosa, incontaminata e vergine. Lussurreggiante foresta pluviale, popolata da una ricca fauna, comprensiva di svariate specie autoctone. Insomma un paese sicuramente da visitare.
Sognando il Costa Rica, mi sono consolata con la degustazione di questo suo piatto tipico, ovviamente rivisto e liberamente interpretato da me e mia mamma, per renderlo "light".




 Enyucados


Ingredienti

1 Kg di zucca gialla
2 etti di farina
4 uova
foglie di coriandolo
olio, sale qb

Preparazione

Abbiamo cominciato a preparare la zucca sbucciandola e tagliandola a dadoni.
Quindi l'abbiamo messa in pentola a cucinare, aggiungendo poca acqua per non farla attaccare al fondo.



L'abbiamo lasciata cucinare a fuoco lento.




Abbiamo atteso che la zucca si cucinasse fino a perdere di consistenza, abbiamo aggiunto un pochino di olio, quindi l'abbiamo trattata con il minipimer per ottenere un impasto morbido.




Durante la cottura abbiamo cominciato il preparato per l'impasto. Abbiamo rotto le uova in una terrina, quindi abbiamo aggiunto quattro cucchiai di farina e cominciato a mescolare.




La ricetta orginale richiede foglie di coriandolo, ma mia mamma ha trovato solo i semi.




Così con il suo martellino da cucina ha cominciato a schiacciarli




e poi li ha aggiunti al preparato di uova e farina.




Nel frattempo abbiamo messo in un piatto la zucca intiepidita.




Quindi abbiamo aggiunto la zucca all'impasto.




Non convinta della consistenza dell'impasto ottenuto, mia mamma ha aggiunto farina a suo piacimento. Quindi ha cominciato a mescolare energicamente.




Per sciogliere i grumi di farina e amalgamare bene l'impasto abbiamo frullato ancora con il minipimer.
Quindi abbiamo preso una teglia da forno, ne abbiamo cosparso il fondo con l'olio e poi abbiamo cominciato a depositarvi delle formine rotonde ottenute con l'impasto.




Quindi abbiamo infornato e atteso la cottura.

Mia mamma era al quanto scettica sulla cottura, ma il risultato ottenuto è stato un vassoio pieno di  queste invitanti focaccine.




Per cena c'erano anche verdura e cuore in padella, così ho accompagnato il tutto alle zuccose focaccine.



Ecco una vista completa del piatto finale



A me sono piaciute molto. Mi piace moltissimo la zucca, la consistenza di queste focaccine è molto gradevole, così come il gusto.
Consiglio di non eccedere con la farina, in quanto si rischia di coprire il gusto della zucca.
Mia mamma voleva aggiungere del cognac, penso che ci sarebbe stato proprio bene,
ma abbiamo deciso di evitare !!
Inoltre se si gradiscono gusti più speziati si può fare aggiunta di altre erbe o spezie, tipo il pepe.
La ricetta orginale richiederebbe il burro al posto dell'olio,  la cottura dovrebbe essere non in forno, ma frittura in olio bollente. Per ovvie ragioni noi abbiamo optato per il forno e abbiamo omesso il burro.

Io consiglio questo gradevole piatto.

Grazie 
Sofia && Giulia



giovedì 24 marzo 2011

Viaggi organizzati sulla luna gigante

Nessuno di voi prenderebbe un volo diretto per la luna ? Magari un volo come questo …




Anche la comunità di “Libero di viaggiare”  ha avuto il suo posto in prima fila in occasione del fenomeno anche detto “luna gigante”. A regalarci questo magico e raro momento è stato  Maurizio Lorenzani che sabato 19 marzo ha assistito e immortalato l'evento astronomico lunare di questo mese.


Infatti a precedere l' Equinozio di primavera di qualche giorno, si sono verificati contemporaneamente due ulteriori eventi.


Sabato notte si è verificato il Plenilunio, la fase della luna durante la quale il suo emisfero illuminato dal sole è interamente visibile dalla terra per tutta la notte. Ciò accade poiché la posizione del satellite terrestre è opposta a quella del sole rispetto alla terra stessa.


Oltre ad essere stata visibile per tutta la notte, la luna sabato notte ha raggiunto la sua posizione di minima distanza dalla terra, raggiungendo il così detto Perigeo.


La luna è un oggetto orbitante intorno alla terra, secondo traiettoria ellittica, come la terra stessa possiede nella sua traiettora degli apsidi. Punti di maggiore o minore distanza di un oggetto celeste dal fuoco, corpo attorno a cui esso orbita. Nel caso della luna si definisce perigeo il suo punto più vicino alla terra. Allo stesso modo la distanza orbitale massima di un oggetto dalla terra è detta apogeo.


Sabato notte la luna è stata visibile per tutta la notte, alle 20.00 circa ha raggiunto la sua minima distanza dalla terra e ci ha preannuciato l'inizio della primavera, precedendo di poco l'equinozio di primavera, traghettandoci verso la bella stagione, lasciandoci alle spalle questo lungo e freddo inverno.





Con questo meraviglioso evento, laddove le condizioni climatiche lo hanno consentito, è stato possibile godere della vista di questa “luna gigante”, apparsa ai nostri occhi di una grandezza del 14% maggiore rispetto al solito. Chi ha potuto osservarla prendendo come punto di riferimento un albero, un palo, qualsiasi altro oggetto, magari da un luogo dove solitamente gode della sua vista, ha potuto notare la differenza della sua dimensione. Un po' anche a causa di un effetto ottico, ma soprattutto perchè effettivamente la luna era a circa 365.500 Km di distanza dalla terra, mentre la distanza massima di norma è maggiore di circa 50.000 km e la distanza media è 382.900 km.



La "super luna" si è manifestata a noi al raggiungimento del suo perigeo, evento non rarissimo, ma neanche ordinario. Infatti la luna raggiunge ogni 27 giorni la sua distanza minima dalla terra, ma ogni 19 anni circa l'orbita si sposta per effetto delle perturbazioni causate da altre forze gravitazionali, come quella del sole. Di conseguenza i punti nei quali la luna raggiunge la distanza minima e massima si spostano oscillando attorno a un punto medio.

La sua ultima manifestazione in condizioni di plenilunio risale al marzo del 1993, nel corso degli anni vi sono state altre manifestazioni. La più ecclatante quella del gennaio del 1912, quando la distanza della luna raggiunse i 356.375 Km circa dalla terra.


I fenomi lunari da sempre accendono gli animi dell'uomo legandoli ad accadementi terrestri tragici, fenomi naturali, influenza sulle maree, influenza negativa sull'essere umano, incremento delle nascite, nervosismo, malumore.

Crederci, non crederci ? Una casualità che il fenomeno sia stato di poco preceduto dalla catastrofe avvenuta in Giappone, dagli ultimi accadimenti libici.



Sono tutte domande difficili, che meritano sicuramente attenzione, studi più accurati che esulano da quello che vuole essere questo mio scritto.



Mi piace molto il messaggio di Maurizio, forse troppo romantico, troppo pretenzioso, troppo distaccato dalla realtà, ma in fondo, cosa c'è di male nel sognare un viaggio, un viaggio molto particolare, prendere quell'aereo e volare lassù, su quella “super luna” .

Non smettere mai di sognare, forse questo è l'unico modo per realizzare veramente un giorno i nostri sogni, continuando a seguire la scia di questo aereo in viaggio verso la "luna super gigante".





Un ringraziamento a Maurizio Lorenzani,  realizzatore delle immagini della "super  luna", che gentilmente me ne ha concesso la pubblicazione.

Grazie per l'attenzione



Sofia ΣΟΦΙΑ


Testo Sofia Sterchele
Foto Maurizio Lorenzani
Organizzazione viaggi Maurizio Lorenzani

sabato 19 marzo 2011

Cous cous di verdure e straccetti di petto di pollo


Il cous cous è un piatto che ha origini nord africane, ma è tipico anche di una nostra regione del sud, la Sicilia.
Ha origini molto antiche, si ritiene fosse già presente presso le tribù dei Berberi, un popolo autoctono delle zone maghrebine, la così detta Africa Mediterranea, che comprende Marocco, Tunisia e Algeria. Allora era preparato mescolando ai cereali che erano coltivati dell`acqua o del latte. Col passare del tempo si è arrivati alla ricetta tradizionale conosciuta oggi da tutti noi che prevede la cottura della semola al vapore e l`aggiunta di verdure e carni miste.

Oltre alle zone nord africane, il cous cous si è diffuso, dando luogo a molte variazioni, anche in Francia, in Giordania, in Libano e in Israele ed anche in Sicilia.

La preparazione per ottenere dalla semola i minuscoli granelli di cous cous è molto lunga e complicata. In passato veniva effettuata dalle donne africane che, per ottenere grandi quantità di questo prodotto, dovevano riunirsi in gruppi e lavorare per diversi giorni. Oggi ovviamente la produzione è stata meccanizzata e si vendono in tutto il mondo grandi quantità di questo alimento.


La cottura tradizionale del cous cous è quella al vapore che prevede l`uso di una pentola particolare chiamata in lingua berbera taseksut o più comunemente conosciuta come cuscussiera.
La cuscussiera si compone di due recipienti, uno inferiore in cui si cuociono le verdure e la carne e uno ad esso sovrapposto in cui il cous cous si cuoce col vapore del preparato sottostante, acquistando un sapore unico e speciale.

Io ho avuto occasione di gustarlo per la prima volta in Tunisia. Mi è capitato di mangiarlo più volte proprio qui in Italia, in vari ristoranti. In particolare a Borghetto Santo Spirito (SV), dove fino a qualche anno fa vi era un ristorante di un ragazzo magrebino, che faceva dei piatti veramente molto buoni. Per molte estati e in molte occasioni, ho potuto gustare il suo cous cous.

Ho sempre pensato che fosse un piatto molto difficile da preparare, poi invece parlandone con amiche, colleghe, ho scoperto che è molto facile. Così l'ho acquistato e poi ho provato a sperimentare questa mia versione. Ovviamente è una versione molto casalinga e poco tradizionalista. Adattata alle vettovaglie e mia disposizione , pentola in acciaio inox e padella antiaderente. Ma soprattutto versione molto light.


Cous cous alle verdure e straccetti di petto di pollo


Ingredienti 

1 petto di pollo tagliato a straccetti
1 melanzana
1 peperone
3/4 carote
3/4 zucchine
3/4 pomodori non troppo grossi
mezza cipolla
1 sedano

250 gr di cous cous

Preparazione

Tagliare a dadi la melanzana. Lavarla e lasciarla scolare.
Tagliare a dadoni le carote, a fettine le zucchine.
Lavare i pomodori e tagliarli a fette.
Lavare il sedano. Tagliare a  pezzi non troppo piccoli i gambi e conservare qualche foglia.
Lavare e tagliare a fette il peperone.
Lavare la cipolla, conservare la parte più esterna tagliandola in pezzi più grossi.
Tagliare a pezzetti piccoli la parte tenera più interna.

Mettera in pentola la melanzana e cominciare a cucinarla a fuoco lento, nella sua acqua.
Nel frattempo fare un leggero soffritto con la cipolla più tenera.
Quindi mettere in padella il pollo e lasciarlo andare fino a fargli prendere colore, aggiustando di sale.



Quando la melanza èabbastanza asciutta, aggiungere il pomodoro.
Quindi aggiungere il resto delle verdure.


Lasciare cucinare a fuoco lento le verdure, senza aggiungere acqua, almeno finquando non si saranno
ammorbidite. Poi aggiungerne giusto il necessario per impedire che si attacchino al fondo.
Ho pensato di procedere in questo modo, per lasciare cuocere le verdure nella propria acqua.
Seguire quindi la cottura di pollo e vedure. 




Quando le verdure saranno sufficientemente morbide, aggiugere acqua per creare un  brodo che servirà poi come condimento per il cous cous.
Come aggiunta finale le foglie del sedano.
Aggiustare di sale e olio a proprio piacimento.
Personalmente non ho messo olio nelle verdure e ho messo poco sale, quasi niente.





A cottura terminata del pollo, mi sono divertita a decorarlo un pochino con qualche pezzetto di verdura.


A cottura quasi ultimata delle verdure ho messo a scaldare un pò di acqua in una pentola, che mi è servita per cucinare il cous cous.
Ero un pò indecisa su come procedere per quest' ultimo passaggio. 
Ho deciso di seguire le indicazioni riportate sulla confezione del cous cous.
Ho fatto tostare il cous cous in un pentolino.
L'ho continuamente girato, poichè non sapevo bene come avesse reagito al calore.
Quindi vi ho versato sopra l'acqua calda che nel frattempo era arrivata ad ebollizione.
Qualche mestolata, fino a coprire il cous cous.
Ho continuato a mescolarlo e man mano che si addensava aggiungevo un pochino di acqua.
Dopo quattro cinque minuti, l'ho lasciato rassodare.
Quindi l' ho versato in  un piatto da portata.
L'ho girato un pò con la forchetta.
Quindi vi ho versato sopra un pò di verdura con il brodo che si era formato in cottura.




In una terrina a parte ho versato il pollo, al quale ho aggiunto buona parte delle verdure rimaste in pentola.

Quindi ho portato in tavola.

Ho preparato i piatti affiacando al pollo qualche cucchiata di cous cous.



Successivamente .... beh ho gustato questo buon cous cous....
 





























Devo dire che non è venuto affatto male. Anche Massimo lo ha particolarmente gradito. Certo non era ben
speziato come quello mangiato in ristorante, ma anzi era molto leggero e abbastanza gustoso.
Si sarebbe potuto aggiungere anche un pò di zafferano, ma ho preferito seguire questa ricetta facile e poco elaborata.
Ovviamente esistono svariate ricette, ingredienti diversi con cui prepararlo, in rete ve ne sono disponibili tantissime.
La mia ricetta dovrebbe essere molto semplice, leggera, ma anche abbastanza veloce.

Grazie per l'attenzione
Spero di ripetermi molto presto
Sofia



mercoledì 16 marzo 2011

BOLO DE FUBA' (Torta di Mais) - Brasile

Per gentile concessione di Anna Marchisio, eccellente cuoca, viaggiatrice del mondo, scrittrice dalle mille risorse, ecco una sua gustosa ricetta.

BOLO DE FUBA' (Torta di Mais) - Brasile

Ingredienti:
200 gr di farina di mais fioretto (ossia quella per pasticceria. E' macinata più fine di quella bramata per la polenta)
200 gr di farina 00
150 gr di burro
250 ml di latte
1 tazzina di miele
3 uova
200 gr di zucchero
una bustina di lievito

Procedimento:
Mescolare la farina di mais con il burro fuso e lo zucchero.
Aggiungere le uova, il miele ed il latte ad esclusione di una piccola parte
Nel latte lasciato da parte mescolare bene lo lievito.
Aggiungere il latte con lo lievito e mescolare.
Infine aggiungere la farina 00 e mescolare fino ad ottenere un composto spumoso.
Scaldare il forno a 180° (160° se ventilato).
Versare il composto in uno stampo da torta imburrato ed infornare per 30 minuti.
Una volta sfornata la torta spolverizzarla con zucchero a velo.



Foto di Anna Marchisio


Grazie

lunedì 14 marzo 2011

Dolmades

Questo è uno dei piatti che mi hanno accompagnato per tutta la vita. Le dolmades.
Perchè andare lontano a cercare un piatto misterioso, quando l'ho sempre avuto sotto i miei occhi, o meglio,  nel mio piatto.

Ricetta ereditata dalla nonna materna Sofia, di origini greche, si è tramandata fino alle nostre mamme. Speriamo noi nipoti di non lasciare che si perda, continuando a riproporla sulle nostre tavole anche quando le abili mani delle nostre mamme, smetteranno di farcire questi amabili e squisiti fagottini di cavolo.
Per adesso le preziose mani della mia mamma sono ancora operative e quindi illustro i  passi seguiti da lei per preparare queste delizie.

Cominciamo con pulire due o tre teste di cavolo, il numero può variare in base alla loro dimensione.
Dimensione che non deve essere troppo piccola, in quanto le foglie devono essere sufficientemente spesse da non sfaldarsi dopo la cottura, ed essere resistenti per accogliere la farcitura. Sfogliare il cavolo, eliminare le parti eccessivamente dure da ogni foglia. Dopo averle lavate farle cucinare in acqua bollente, fino a renderle morbide, ma al tempo stesso consistenti.
Purtroppo bisogna avere particolare fortuna nel scegliere dei cavoli, le cui foglie rendano bene al nostro scopo, in seguito alla cottura. Quindi scolare le foglie e lasciarle raffreddare.
Tritare del sedano e della cipolla.
Prepare un ciotola in cui mescolare la carne tritata cruda,  il riso crudo e il trito di sedano e cipolla. Aggiungere olio, sale e limone a proprio piacimento.


Cominciare a farcire ogni foglia di cavolo con una quantità di carne e riso sufficiente a riempire la foglia e al tempo stesso fare dei fagottini che siano ben chiusi.




La farcitura deve essere accuratamente e rigorosamente fatta a mano.





Deporre ogni fagottino farcito in una pentola sufficientemente alta. Alternare anche qualche foglia di sedano all'interno della pentola e una spruzzata di limone.




Quando le foglie di cavolo sono tutte farcite, spremere ancora un pò di limone dentro la pentola.
Coprire ancora con qualche  foglia di sedano. Quindi coprire tutto con un piatto.

 






Portare in cottura. Seguire aggiungendo acqua e olio.







Quando la cottura sarà terminata servire.







Una valida alternativa al cavolo è la foglia di vite. La preparazione è del tutto identica, salvo per la sostituzione alle foglie di cavolo delle foglie di vite. Personalmente preferisco la preparazione con le foglie di cavolo.

Se vi avanzasse dell'impasto di carne e riso potete farcire dei pomodori o delle zucchine e cucinarli insieme agli involtini. Il successo sarà assicurato.


Grazie per la vostra attenzione
Buon appetito